Il PCC all'assalto dell’Europa: i nuovi narcosottomarini

Nella puntata di sabato 29 marzo di "Fiato alle polveri" è stata fatta luce su un caso di cronaca particolarmente interessante, legato all'universo del narcotraffico. Pochi giorni fa, un’operazione congiunta della Polícia Judiciária e della Marina portoghese ha portato all’intercettazione di un sottomarino caricato con 6,6 tonnellate di cocaina nelle acque al largo delle isole Azzorre. L’imbarcazione, partita dal Brasile e diretta in Portogallo, è stata bloccata a circa 550 miglia nautiche dall’arcipelago portoghese, in una delle più imponenti operazioni antidroga degli ultimi anni.
Il prof. Francesco Guerra, ai microfoni della trasmissione condotta da Stefano Faina, Silvio Napolitano e Alessio Briguglio ha ripercorso e approfondito l'intera vicenda. Secondo le indagini, il sottomarino sarebbe salpato da un porto fluviale della città di Macapá, capitale dello stato brasiliano dell’Amapá, alla foce del Rio delle Amazzoni, con destinazione Sines, importante porto commerciale a sud di Lisbona. Al contrario di quanto avvenuto in altre situazioni, in questo caso si è trattato di un mezzo sofisticato, costruito appositamente per compiere questo tipo di traversate oceaniche a partire da un porto fluviale.
L’allarme era scattato dopo una segnalazione della Guardia Civil spagnola, che aveva avviato il monitoraggio del sottomarino, condividendo le informazioni con le autorità portoghesi. L’intervento, denominato "Operazione Nautilus", ha coinvolto anche la Força Aérea Portuguesa, la National Crime Agency britannica e la DEA statunitense, confermando il carattere internazionale dell’indagine. I cinque membri dell’equipaggio – tre brasiliani, un colombiano e uno spagnolo – sono stati arrestati.
Nella puntata odierna di "Fiato alle polveri", il prof. Francesco Guerra ha dichiarato che dietro all'invio di questo sottomarino vi è il PCC (Primeiro Comando da Capital), una delle più forti e pericolose organizzazioni criminali presenti oggi in Sudamerica. Guerra, che da anni si dedica allo studio della struttura e delle rotte del PCC verso Africa e Europa, ha dichiarato che sofisticatezza del sottomarino e preparazione dell'equipaggio vanno considerati una sorta di marchio di fabbrica dell'organizzazione criminale brasiliana. Nella terza versione dello Statuto del PCC, risalente all'incirca al 2010, infatti, si trovano diversi articoli dedicati al tema delle specifiche capacità che ogni membro dovrà possedere al fine di compiere una determinata missione.
“L'aspetto più preoccupante" - continua Guerra - "è l'alto livello di professionalizzazione all'interno del PCC, tanto da essere espresso a chiare lettere anche nello Statuto, che è una sorta di Costituzione che orienta ogni scelta dentro l'organizzazione. Nessuno è al di sopra dello Statuto e ogni membro - anche coloro che fanno parte delle Sintonie più alte - può essere giudicato e condannato, qualora la maggioranza decida che ha violato lo Statuto”. Guerra ha concluso la sua intervista, mettendo in guardia le autorità italiane sulla necessità di monitorare in maniera costante le carceri, perché “qualora il PCC decidesse di espandersi in Europa e in Italia, tale espansione comincerebbe dalle carceri, luogo di nascita del Primeiro Comando da Capital”.
Il PCC nacque il 31 agosto 1993 all'interno del sistema carcerario brasiliano, precisamente nell'ala "Piranhão" della Casa di Custodia di Taubaté, una prigione situata a circa 130 km dalla città di San Paolo e all'epoca considerata la più sicura dello stato. La fondazione del Primeiro Comando da Capital è strettamente legata al ‘massacro di Carandiru’, avvenuto il 2 ottobre 1992, quando la polizia militare uccise almeno 111 detenuti durante una rivolta all'interno del carcere paulista. Questo episodio, visto come un simbolo di oppressione, spinse otto detenuti di Taubaté a creare ciò che all'epoca venne definito, dagli stessi fondatori, come il Partido do Crime o Sindicato do Crime, il cui obiettivo era combattere le ingiustizie del sistema penitenziario e vendicare le vittime di Carandiru.
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Photo Credit: Correio da Manhã
✲ Il presente articolo è stato pubblicato su RadioRomaSound 90FM a firma di Stefano Faina, Alessio Briguglio e Francesco Guerra il 30/03/2025
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